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Ferdinando Ricci nacque a Firenze il 10 marzo 1897 da un'antica e agiata famiglia fiorentina: il padre, Vittorio Giuseppe Ricci, era avvocato, mentre la madre, Maddalena Gualtieri, apparteneva ad una nota e stimata casata di Vernio (era figlia di Carlo, Gonfaloniere e Sindaco del paese). Proprio la madre possedeva a Sant’Ippolito di Vernio una villa settecentesca e qui, la famiglia Ricci, trascorreva il periodo estivo. Ferdinando fu un bambino precoce in molte attività: nel 1911 fondò un mensile, Iuventus, che distribuiva dietro pagamento di un abbonamento annuo di 1 Lira a parenti e amici. Divenuto con il tempo Aurora, il mensile proseguì la sua vita prima in veste poligrafica, poi stampata, fino al1913, quando, preso dagli esami scolastici, il Ricci abbandonò la redazione di queste pagine. Dagli articoli scritti da Ferdinando in quei tre anni di attività, si evince già la sua passione per il teatro, la patria, la cultura e il giornalismo, temi cardine di tutta la sua vita. Curiosa inoltre la rubrica Corrispondenza che riporta brevi notizie da Sant’Ippolito e Mercatale.
Ferdinando frequentò il ginnasio presso le Scuole Pie Fiorentine e ottenne la maturità classica al Cicognini di Prato. Iscritto poi alla Facoltà di Legge dell'Università di Siena, interruppe gli studi per l'entrata in guerra dell'Italia. Frequentò la Scuola Allievi Ufficiali di Caserta e fu combattente con i gradi di sottotenente nel Trentino e poi sul Carso dove, nell'azione del 4 giugno 1917 sull'Ermada, rimase ferito e fatto prigioniero. Fu internato nel campo di Mauthausen dal quale poi venne rimpatriato a conflitto ultimato.
Al suo ritorno, nel paese di Sant’Ippolito ritrovò la biblioteca che aveva fondato due anni prima e che aveva dedicato al sommo poeta Francesco Petrarca.


Il 15 luglio 1916 si apre al pubblico la Biblioteca Popolare Circolante Gratuita “Francesco Petrarca”. La sede è nell'abitazione della bibliotecaria Lydua Pasquinelli a Sant’Ippolito in località La Fortezza.
Durante il primo giorno di apertura saranno richiesti 9 dei 105 volumi di cui all'inizio la Biblioteca poteva disporre e, al termine della giornata, i lettori saranno complessivamente 9 dei quali 3 uomini e 6 donne.
L'incredibile avventura ha inizio!
Durante i primi cinque mesi di attività le letture saranno circa 400. Un grande successo forse al di là di ogni aspettativa. Arrivano i primi apprezzamenti dalla stampa e si lavora per incrementare il patrimonio librario che in breve giunge ad oltre 250 opere. Nel giugno del 1918 per far conoscere il suo progetto, Ferdinando Ricci decide di pubblicare un numero unico di "Cultura e Popolo" a favore della Biblioteca. Si tratta di una pubblicazione interessante che raccoglie adesioni e contributi significativi di illustri personaggi della cultura tra i quali ricordiamo Ettore Fabietti direttore della Federazione Italiana delle Biblioteche Popolari.
Nel 1919 viene pubblicato il "Regolamento e Catalogo" della Biblioteca Petrarca curato dal direttore Ferdinando Ricci e dalla bibliotecaria Lydua Pasquinelli.
L'attività della Biblioteca è instancabile: nel settembre del 1919 viene organizzato il primo Corso Libero e Gratuito di Cultura Popolare a cui seguirà, nel mese di dicembre, una Scuola Serale Gratuita. Il successo dell'iniziativa è straordinario: sono oltre 150 le adesioni. Ferdinando Ricci svolge nella Scuola Serale il ruolo di insegnante con la collaborazione attiva di un gruppo di giovani del paese.


La Petrarca ottiene i primi riconoscimenti: all'Esposizione Umbro-Toscana, che si tiene a Castiglion Fiorentino nel 1920, la Giuria le assegna il Gran Premio Medaglia d’oro ed il Diploma d’onore e, nel 1921, riceve il 3° Premio al Concorso fra le Biblioteche Popolari a Milano. Prosegue anche con ottimi risultati l’attività di promozione e diffusione della cultura: si continua ad organizzare con successo, ogni anno, fino al 1925 il Corso Libero e gratuito di Cultura Popolare. Ancora a Milano, alla Petrarca viene conferito il Diploma di Benemerenza del Gruppo di Azione per le Scuole del Popolo. Nel 1925 Ricci porta il cinema a Sant’Ippolito: si tengono una serie di cicli di proiezioni cinematografiche gratuite, educative ed istruttive.
A differenza di quanto avviene in Italia, a Sant’Ippolito, l’avvento del Fascismo non produce sostanziali cambiamenti nell'attività della Biblioteca che continua a crescere ed a svilupparsi dando vita ad iniziative di ogni tipo. Il Regime, per l’autorevolezza del personaggio e per i numerosi riconoscimenti conseguiti, nutre profondo rispetto per il fondatore e gli riconosce una larga autonomia per le attività della Petrarca. Si avvale addirittura del suo apporto, delle sue competenze e della sua collaborazione per allestire la Biblioteca del Dopolavoro Fascista a Mercatale.
A partire dal 1933 si organizzano numerose iniziative per la promozione della lettura, tra le quali la Mostra del Libro che si tiene annualmente. Nel 1934 viene pubblicato il nuovo Catalogo della Biblioteca curato e compilato da Ferdinando Ricci. Si tratta di un lavoro interessante, molto curato nella veste grafica, che presenta in maniera puntuale l’intero patrimonio della Biblioteca suddiviso per materia e con l’indice alfabetico degli autori.


Dopo la Liberazione Ricci visse momenti particolarmente difficili: la Biblioteca era completamente da riordinare e la perdita della sua adorata madre contribuirono a rallentare l'attività della Petrarca e, solo dopo alcuni anni, si ricominciò a proporre una serie di iniziative, quali la Mostra del Libro, Concorsi fra i lettori, Mostre di pittura, Spettacoli cinematografici per i bambini e numerose Feste della scuola elementare che vedono un grande coinvolgimento di insegnanti e ragazzi impegnati a mettere in scena, ad esempio, nel 1959, la favola di Biancaneve ed i sette nani e l’atto unico Mascherine!!
Il patrimonio librario riprende a crescere ed alla fine del 1960 raggiunge i 3500 volumi.
A partire dagli anni Cinquanta, per iniziativa del Ricci, viene organizzata a Sant’Ippolito una Fiera Bovina che ottiene sempre maggiori consensi e che si svolge nel castagneto, di proprietà del fondatore, all’inizio del paese, di fronte al cimitero.


Nel 1961 si tengono a Prato una serie di manifestazioni per ricordare la nascita, da parte del pratese Antonio Bruni, della prima Biblioteca Popolare d’Italia. Ricci insieme ad una folta rappresentanza di amici della Petrarca è presente all’iniziativa. Il Rotary Club di Prato conferisce alla Biblioteca un “Premio speciale” per la sua benemerità attività. Continuano a fiorire le iniziative per la promozione della lettura: viene indetto un concorso rivolto ai giovani lettori della Biblioteca denominato Premio Salgari. Nel 1965 si pubblicano i primi numeri di un foglio-notiziario dal titolo Cultura e Popolo. Redatto da Ferdinando Ricci con Costantino Stefanacci nel ruolo di direttore responsabile, viene inviato bimestralmente ai lettori ed agli amici per informarli sulle attività e sulle iniziative promosse dalla Biblioteca.
Nel 1966 la Petrarca compie cinquant’anni. A partire dal mese di giugno iniziano le celebrazioni che si articoleranno in una serie di iniziative: una gita ad Arquà per rendere omaggio alla tomba del Petrarca, una rappresentazione nella piazza del paese della Compagnia Acqua Cheta, la consegna da parte dell’Amministrazione Comunale di Vernio di una Medaglia d’oro di benemerenza al Fondatore, una Mostra retrospettiva sull’attività della Biblioteca, la consegna di premi e riconoscimenti ai più fedeli lettori e sostenitori, un Concerto musicale ed infine, a conclusione della serata, un grande spettacolo pirotecnico. E’ una giornata memorabile per il Ricci ed indimenticabile per tutto il paese e per l’intera comunità di Vernio.
Continuano ad arrivare riconoscimenti ed attestazioni di stima ed apprezzamento per l’opera meritoria del Ricci: l’Azienda Autonoma del Turismo di Firenze conferisce una Medaglia d’oro per i 50 anni di attività e poi è la volta del Lions Club di Prato che attribuisce alla Petrarca un premio speciale. Sono questi anni di grande soddisfazione per il fondatore che purtroppo comincia a manifestare i primi gravi problemi di salute e aumentano per lui le preoccupazioni per il futuro della Biblioteca a cui aveva dedicato tutta la vita.


Nel dicembre del 1969 Ricci riceve una bella notizia: è stato nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. E’ questo l’ultimo straordinario riconoscimento che gli viene attribuito. Gli amici più cari vollero festeggiare questo avvenimento con un pranzo al Ristorante Le Maschere a San Quirico. Ma il Fondatore è sempre più stanco e soprattutto preoccupato: alcuni mesi prima aveva inviato una lettera ai Fedelissimi della Petrarca per richiamare la loro attenzione sul futuro della Biblioteca. “Data l’età e la salute rovinata -scriveva il Ricci- sta a Voi difenderla con tutte le forze e con tutti i mezzi da coloro che tentino di appropriarsene. La Petrarca fu creata per il popolo di S. Ippolito e credo vorrete che vi rimanga ad utile e decoro”. Qualche mese più tardi, proprio per le sue sempre più precarie condizioni di salute, nel mese di gennaio del 1971, Ferdinando Ricci convoca i Fedelissimi della Biblioteca presso la sua abitazione sono presenti: Ruggero Becherini, Lino Casagli, Alberto Langianni, Moreno Lilli, Luigi Marata, Aldo Paci, Bruno Paci, Carlo Poli, Arduino Robazza, Manfredo Robazza, Elio Scatizzi, Costantino Stefanacci, Ferdinando Stefanacci, Giulio Vannucchi e Cangioli Don Zulimo. A loro il Fondatore affida il destino della Petrarca e viene quindi formato il primo Consiglio Direttivo che assumerà la conduzione della Biblioteca. Ruggero Becherini diventa Presidente coadiuvato da Don Zulimo Cangioli come vicepresidente e da cinque consiglieri.
Qualche mese più tardi, il 10 luglio, Ferdinando Ricci si toglie la vita nella sua casa. Tutto il paese è sgomento, incredulo, e si stringe accanto alla salma del sor Nando partecipando commosso alle sue esequie.
La Biblioteca viene temporaneamente chiusa. Le attività riprenderanno nel mese di dicembre. Nel mese di aprile dell’anno successivo, dopo una permanenza di quasi 30 anni nella casa del fondatore, la Petrarca viene trasferita nei locali della Cooperativa Immobiliare per lo Sport, la Ricreazione e la Cultura di S. Ippolito.
Le attività riprendono: si organizzano numerose iniziative tra le quali il Premio Ferdinando Ricci, la Mostra fotografica Vernio, Ieri Oggi, la Festa della Befana, e numerose gite in famose località turistiche italiane in collaborazione con il Circolo Ricreativo.
Nell’ottobre 1975, nella piazza di S. Ippolito, viene realizzato un Cippo-Fontana che tutti gli amici del paese hanno voluto dedicare a memoria perenne di Ferdinando Ricci. Nel mese di Dicembre di quello stesso anno il notaio Pasquetti redige lo Statuto della Biblioteca Petrarca.
I Fedelissimi chiamati nel 1971 dal Fondatore danno vita ad una Associazione Civile e vengono denominati Soci-Fondatori.


Nel 1986 la Petrarca compie settant’anni. Numerose sono le iniziative programmate a partire dal mese di giugno: Concerti di musica classica, una Mostra Biografica su Ferdinando Ricci, una Mostra Retrospettiva sulla Popolare Petrarca, alcune Esposizioni sul patrimonio librario della Biblioteca e la pubblicazione di un volumetto curato dal Direttore della Biblioteca, Manfredo Robazza, dal titolo La Biblioteca Popolare Petrarca di S. Ippolito di Vernio 1916-1986. Cronaca di un Settantennio.
Le attività e le iniziative proseguono con successo ma il problema di avere a disposizione una sede più grande in grado di poter rispondere alle esigenze della Biblioteca diventa ogni giorno più rilevante. L’Amministrazione Comunale si interessa di chiedere alla Curia Vescovile di Prato i locali della Compagnia del Santissimo Gesù. L’immobile è in pessime condizioni ma con un intervento di riqualificazione e di restauro conservativo potrebbe essere utilmente recuperato e messo a disposizione della Biblioteca. Ottenuto il consenso per l’utilizzo dell’immobile, si inizia a trovare le risorse finanziarie per realizzare il progetto che prevede il consolidamento della struttura e la realizzazione di un soppalco. Il paese di S. Ippolito si mobilita nella raccolta dei fondi insieme al Comune ma risulta determinante il contributo concesso dalla Regione Toscana per realizzare i lavori necessari.
La nuova sede, dopo vari interventi di restauro, viene inaugurata nel dicembre 1990.


Nella nuova sede, oltre al patrimonio librario della Biblioteca, il Partito Comunista Italiano di Vernio mette a disposizione il fondo della Biblioteca Gramsci di Mercatale che confluisce alla Petrarca. Il Consiglio Comunale di Vernio all’unanimità, inoltre, decide di trasferire il patrimonio librario e le suppellettili della Biblioteca Comunale alla Petrarca. Anche l’altra Biblioteca ancora presente a Vernio, la Cesare Battisti di San Quirico passa i suoi libri alla Petrarca.
Nel 1992 Carlo Poli, componente del gruppo dei Fedelissimi, subentra a Ruggero Becherini nella carica di Presidente.
Nei primi anni del Duemila la Biblioteca continua a crescere, grazie anche all’attivazione di corsi per adulti, alla sua presenza sempre più organizzata nel Sistema Bibliotecario Pratese, alla catalogazione digitale del patrimonio librario, all’apertura straordinaria del giovedì pomeriggio, al Progetto Paas.
Nel 2008 si deve affrontare un nuovo problema rilevante: dopo venti anni è necessario intervenire per il rifacimento della copertura dell’edificio. La Petrarca ancora una volta grazie ad una mobilitazione straordinaria dei suoi consiglieri e soprattutto con il contributo determinante della Provincia di Prato e del Comune di Vernio riesce ad affrontare e risolvere anche questa nuova emergenza.
Gli anni più recenti di vita della Biblioteca vedono la realizzazione di un sistema di informatizzazione di fotografie e documenti riguardanti la storia della Val di Bisenzio, in particolare di Vernio: nasce l’ADiP, l’Archivio Digitale della Petrarca. Tale ambizioso strumento digitale, in fase ancora di lavorazione, vuole diventare il motore di ricerca per eccellenza di tutte le informazioni storiche della Val di Bisenzio, messo a disposizione di tutti. Il materiale storico locale presente ad oggi alla Petrarca conta di circa 25.000 fotografie (grazie anche al Fondo Siro Nutini) e circa 15.000 documenti cartacei di vario genere. Il fondo librario invece raggiunge i circa 19.000 volumi appartenenti a vari fondi e ad epoche editoriali diverse.
L’ultima innovazione in ordine di tempo è la convenzione con il Comune per l’utilizzo del Servizio Civile che ha permesso l’ampliamento dell’orario di apertura e nuovi servizi per i cittadini.
Le iniziative, i riconoscimenti, le adesioni: la Petrarca è oggi ancor di più una giovane istituzione, popolare, autonoma, gratuita, che ha compiuto cent’anni, ma non li dimostra e rappresenta, indubbiamente, un motivo di orgoglio non solo per Sant’Ippolito e per Vernio ma per l’intero territorio pratese, da cui nel 1861, per merito di Antonio Bruni, ebbe inizio in Italia l’affascinante storia delle Biblioteche Popolari che siamo intenzionati a voler proseguire ancora a lungo. Magari altri cento anni.


Pagina modificata il 27 settembre 2018 da Lisa Nannini